Quando l’età non conta: i 75 anni di Margrethe di Danimarca

IMG_0683-600x400Il 16 aprile la regina di Danimarca ha compiuto 75 anni. Ben portati a dire il vero, nonostante abitudini non proprio salutari, dato che la sovrana ed il marito sono accaniti fumatori.

d50b5ff4e99ae488f1788760f882a065Ma questo non intacca minimamente quello che  i sudditi pensano della coppia reale, la regina Margrethe è una delle sovrane più amate di tutti i tempi. Oltre che per le doti di parsimonia, discrezione e suprema gentilezza, la regina infatti è apprezzata per la sua vasta cultura. Appassionata di archeologia, la regina quando è ancora solo principessa ereditaria partecipa, insieme al nonno materno il re di Svezia Gustavo VI Adolfo, a diverse spedizioni in Grecia ed in Italia, in Egitto, il tutto senza trascurare i suoi studi universitari. Ha quattro lauree (legge, archeologia preistorica, scienze politiche e filosofia) conseguite nelle più prestigiose università europee e oltre al danese parla diverse lingue (francese, svedese, inglese e tedesco). Ma la vera passione della sovrana danese sono le arti figurative (suo padre re Federico IX era un musicista di un certo pregio e adorava dirigere l’orchestra della radio nazionale) a cui si dedica con frequenza e pazienza.

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Margrethe disegna, crea costumi per balletti e spettacoli teatrali, progetta e dipinge personalmente scenografie. Negli anni ha disegnato francobolli per  Natale, illustrato libri per bambini e una edizione de Il signore degli anelli, ha realizzato bozzetti per la celebre manifattura Royal Copenhagen, all’inizio utilizzando uno pseudonimo (Ingahild Grathmer e devolvendo il corrispettivo a iniziative per lo sviluppo delle arti), poi il suo nome. Nel 1981, insieme al consorte traduce in danese Tutti gli uomini sono mortali di Simone de Beauvoir, poi in francese la trilogia storica di uno scrittore danese.

collagesgfdgfIn un paese in cui le funzioni della regina sono essenzialmente  simboliche, Margrethe è riuscita a conciliare la sua vita ufficiale con la sua vita privata. Vita particolarmente serena, in cui si è ritagliata degli spazi personali: non c’è per nessuno il giovedi’, in quanto è la giornata del disegno e della creatività.

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Quarantanovesimo sovrano danese e prima regina nella millenaria storia della dinastia (il numero due che segue il suo nome lo deve ad una omonima antenata del XIV secolo la quale però fu solo reggente) gode da quasi 40 anni di una popolarità sempre ai massimi livelli, grazie anche alla storia della sua famiglia. Re Cristiano X, nonno di Margrethe, diventa il simbolo della resistenza ai nazisti e la nascita della piccola principessa il 16 aprile 1940, pochi giorni dopo l’ingresso nel paese dell’esercito tedesco, è vissuta come un silenzioso segnale di speranza. Il nome stesso della bambina, chiamata come la nonna materna, ha un significato speciale perché in Danimarca la margherita è il fiore della resistenza.

collagedfsdfsdL’adoratissimo papà e la mamma di Margrethe sono una coppia esemplare, unita, molto innamorata e questa evidente armonia fa si che le tre figlie crescano in un ambiente particolarmente caloroso e sereno. In occasione di un ricevimento ufficiale re Frederick IX si rivolge alla moglie Ingrid per fare un brindisi in suo onore e commosso confida di non aver mai trovato un quadrifoglio, però  con gli anni nella sua casa ne è entrato uno. Tu amica mia, insieme alle nostre figlie – dice il re – siete state il trifoglio a quattro petali che ha fatto la felicità della mia vita.

tumblr_inline_mizvg1yVk71r18xjcLa morte del padre, nel gennaio del 1972 per Margrethe è uno strazio immenso, la giovanissima regina si presenta al balcone del castello di Christiansborg con il viso impietrito dal dolore, ma il calore con cui viene accolta dalla folla, confesserà anni dopo, l’aiuta a superare una difficilissima prova ed un momento di grande disperazione personale. E’ dall’età di 13 anni che Margaretha studia per diventare sovrana, ovvero da quando  il padre ottiene una modifica della Costituzione che consente alle donne di accedere al trono.

collagefsgsdfgdfMargrethe non vive confinata nei palazzi ma la si vede spesso in giro per Copenaghen ed i sudditi proprio per questo la adorano. Sembra che da giovane avesse il complesso per l’altezza (1,84 cm) e che in sua presenza fosse proibito utilizzare l’espressione Sua Altezza. Ma il marito il conte francese Henri de Laborde de Monpezat, la supera di ben nove centimetri!

Danish Queen Margrethe II, accompanied by her husband Prince Henrik, tours the renovation of the Trusteeship Council at United Nations headquarters, Thursday, June 9, 2011. (AP Photo/Richard Drew)  Associated Press / ReportersHa un ottimo rapporto con il suo popolo che la ama. Una volta alla settimana, durante i mesi invernali, riceve dei sudditi che possono dibattere con lei qualsiasi argomento sia di loro interesse. Si dice che i danesi, se un giorno scomparisse la monarchia la eleggerebbero presidente della repubblica. Da dire che tutta la famiglia reale è molto amata con indici di gradimento che variano dall’80 al 90 per cento!
Il motto di Margrethe II è: God’s help, the love of The People, Denmark’s strength.

2865-queen-margrethe-3aUn accenno a parte lo merita il Principe Consorte. Henri Marie Jean André, Conte di Laborde de Monpezat, che poco prima del matrimonio, avvenuto il 10.6.1967, divenne HRH Principe Henrik di Danimarca. Al pari della moglie, è un vero poliglotta parla infatti, oltre alla lingua madre francese, il danese (seppure ancora con un forte accento), l’inglese, il cinese e il vietnamita.

collageI pensieri che la regina ha avuto nel corso della sua vita, sono dovuti principalmente a lui e i due figli. Al consorte, che si mormora ha avuto qualche liason,  i danesi contestano l’ostentata grandeur, le spese esagerate e le battute di caccia troppo sanguinose. All’inizio degli anni ’80 la coppia entra in crisi e per un lungo periodo i due vivono in due ali separate dell’immenso palazzo di Amaliemborg, salvo poi riconciliarsi (si mormora grazie anche alle doti di fine diplomatica della reale suocera, la regina madre Ingrid).

content-t5.jpgCon i figli i pensieri sono di altro ordine, Frederik, il principe ereditario, molto portato per l’alta velocità su strada e meno per la cultura, si è accompagnato per anni con starlette e dive di piccolo calibro prima di approdare in Nuova Zelanda (per le olimpiadi del 2000) e incontrare la bellissima Mary Donaldson, che ha sposato il 14 maggio del 2004. Questa che gli ha dato due bambini, Christian e Isabella ed è diventata una icona di moda ed eleganza in tutta Europa

article-2627509-006EAA08000004B0-982_634x424.Il secondogenito Joachim dal canto suo ha mandato a rotoli un primo matrimonio (con la anglo-cinese Alexandra Manley) a causa della notoria passione per le ragazze e le serate molto alcoliche. Archiviate con molta civiltà le prime nozze, il principe si è risposato nel giugno del 2008 con la francese Marie Cavalier da cui ha avuto un maschio chiamato Henrik come il nonno.

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Le sorelle minori della regina, ancora oggi molto implicate nella vita sociale danese, sono la principessa Benedikte, sposata con il principe tedesco Richard di Sayn-Wittgenstein-Berleburg e Anne Marie, moglie di Costantino, ex re di Grecia e fratello della regina di Spagna. Le tre sorelle sono molto unite, specie dopo la morte della madre, avvenuta nel 2000, che è sempre stata il centro della vita familiare.

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